R i p A m i c i

Largo caduti di tutte le guerre

(Due secoli di storia e… anche un po' di più)

Capitolo 3

Dal 1906 al 1945



Tra il 1906 e il 1912 vengono eseguiti alcuni dei lavori previsti nel progetto dell'Ing. Romanelli. Certamente vengono demoliti i "Baracconi Venditti" per cui scompare il mulino. Mulino sicuramente ad acqua.
Il Primo Luglio 1912, l'Ing. Vittorio Romanelli presenta un nuovo progetto di sistemazione del valloncello della fontana con il seguente titolo: "Progetto di opere di consolidamento della parte Nord-Est dell'abitato in seguito alla Frana verificatasi sotto la fontana in Piazza Plebiscito".
(Archivio storico comunale: Busta 50, fascicolo 241).
La relazione ampia e dettagliata descrive i danni causati dalla frana e ci fa scoprire che la variante della strada provinciale da "S.Michele" al "Pozzillo" è stata già costruita. Parimenti le briglie delle precedenti progettazioni erano state realizzate dallo Stato sino alla congiunzione del valloncello di fronte alla costa degli "Spallati".
Si scopre, inoltre, che era stata creata una fitta rete di drenaggi e cunicoli a protezione della strada provinciale.
Tra i rimedi che l'Ing. Romanelli propone, oltre alla costruzione di altre due briglie:
  1. Un muraglione della lunghezza di 20 mt. Sotto la fontana;
  2. Un muraglione lungo 10 mt. Relativo al ponticello avanti al forno Barbieri;
  3. La costruzione del cunettone ad "Y";
  4. L'espropriazione del terreno sotto la fontana ed il relativo rimboschimento.

Quasi sicuramente l'espropriazione del terreno a cui fa riferimento l'Ing. Romanelli è la prosecuzione di un rimboschimento avviato già nei primi anni del 1900. Possiamo affermare, infatti, con assoluta certezza, che il "Bosco delle Spallate" nacque molto prima dell'inizio della Prima Guerra Mondiale.
Z'ia 'N'dìn' (Al secolo Sauro Fiorentina, 28-05-1896 / 05-01-1983), in uno di quei caldi pomeriggi estivi trascorsi a chiacchierare seduti sul muraglione delle "Spallate", mi raccontava di aver piantato gli alberi lungo la "Scoscesa delle Spallate", insieme ai propri compagni della scuola elementare di allora.


Nella relazione, l'Ing. Romanelli, afferma:
"Per raggiungere la solidità, e garantire il piazzale della Fontana, i fabbricati limitrofi ed il costruendo ponticello avanti al forno Barbieri, occorre costruire in ciascun sito un muraglione di sostegno, con relativo pozzetto, per raccogliere le acque di scolo sia della Piazza, come della Provinciale, unitamente a quelle che scendono dall'Orto Barbieri (N.d.A. Attuale piazza Alpini, Via Bosch, Via Volontari AEM, ex giardino di "Donna Lidia").
Per la sicurezza dei fabbricati che fronteggiano la collina dalla fontana alla Provinciale, sarebbe necessario la costruzione per intero del muraglione, come ho tracciato nella pianta con linee punteggiate, ma in vista della grave spesa non ho avuto l'ardire di includerlo in questo progetto".
Dalle successive progettazioni, scopriremo che i muraglioni verranno costruiti un po' per anno sino ad arrivare al 1951.

In Piazza Marconi, allora Piazza Plebiscito, il 17 Giugno 1925, fu inaugurato il monumento ai caduti. La storia del monumento ai caduti, iniziata nel lontano 1922, con la costituzione del comitato civico, prosegue, nei giorni nostri, dal 27 Aprile 2009, in Largo caduti di tutte le guerre.

Ma, torniamo alla storia…
Tra il 1926 ed il 1927, su progetto del Geometra Don Mario Cappuccilli, fu realizzato un mattatoio a mezza costa "In prossimità della pubblica fontana e propriamente su un'area comunale adiacente alla casa di proprietà di Carducci Tommaso di Salvatore", ora proprietà Cristofaro.
Il mattatoio non ebbe grande fortuna e, nei primi anni cinquanta, fu demolito in quanto ridotto a un rudere pericolante.
Nel 1926, scopriamo che il tratto dalla Piazza Plebiscito all'ingresso del paese è diventato C.so Vittorio Emanuele III.
Tra il 1926 ed il 1936 il corso fu sistemato, con la costruzione di una fogna da Largo Cairoli sino a tutto C.so Garibaldi.
Il muraglione "Delle Spallate", così come è conosciuto adesso, fu costruito dal Corpo Reale del Genio Civile tra il 1932 e 1933. Infatti, in una lettera del Podestà, datata 17/08/1933, si sollecita la continuazione dei lavori di costruzione del muro in C.da Spallate. (Archivio di Stato di Campobasso - Atti Genio Civile - Busta 128 - fascicolo 611)
Fu così che nacque un largo dove i piccoli balilla e le giovani donne fasciste potevano esercitarsi.


Una veduta panoramica
del nuovo largo

Nel progetto di sistemazione del Corso Vitt. Emanuele III, redatto dal Geom. Don Mario Cappuccilli il 29/05/1934, tra le altre cose, è fedelmente riportato il largo.

Con l'esecuzione del progetto, vennero creati anche i due marciapiedi laterali in lastroni di cemento. La strada fu realizzata in battuto di ghiaia posato a schiena d'asino. I lavori furono eseguiti dall'impresa Lepore Stanislao.



Durante i lavori si venne alla determinazione di demolire, proprio di fronte al "Largo Caduti di Tutte le Guerre "Alcune ingombranti e antiestetiche scale esterne esistenti in quel punto del suddetto corso che rimane in località Spallate, di fronte al muraglione da poco fatto costruire dall'Ufficio del Genio Civile di Campobasso a difesa dell'abitato…
Di fronte al cennato muraglione esistono, tra il palazzo Barbieri (Donna Lidia n.d.a.) e la casa degli eredi Soccio, otto modeste abitazioni, l'una contigua all'altra e tutte costituite da un sol corpo di fabbrica e dotate di piano rialzato, e qualcuna anche di piano superiore. Di esse, le prime sette appartengono ciascuna ad un solo proprietario, e sono precisamente quelle delle seguenti ditte:
  1. Di Fabio Michele fu Giuseppe; (Ora garage Tamilia N.d.a.)
  2. Di Ioia Domenicantonio fu Pietro; (Ora strada ed ex forno Barbieri? N.d.a.)
  3. Venditti Giovanni di Francesco; (Ora Strada N.d.a.)
  4. Avenia Antonio fu Giacomo; (Ora Macelleria)
  5. Fiorito Leonardo fu Orazio; (Ora Chiesa Evangelica)
  6. Sauro Michelangelo fu Felice; (Ora Chiesa Evangelica)
  7. Ciarla Maria Leonarda fu Vito. (Ora Proprietà La Marca N.d.a.)
  8. L'ultima invece è per una porzione, (Piano seminterrato) di Avenia Antonio e per la porzione restante, (Piano rialzato e piano superiore), di Cristofaro Paolo fu Domenicantonio".

Fu interessato, di fatto, dalla demolizione dei cosiddetti , il tratto tra l'ex Palazzo di "Donna Lidia" alla ex Casa di "Iorio Carmine" .

Il Sei Aprile 1935 il Dirigente del Corpo Reale del Genio Civile di Campobasso propose il consolidamento di Ripabottoni a spese dello stato. Tale vincolo permane anche ai giorni nostri.

Si giunse così all'entrata in guerra e l'attenzione dell'amministrazione, che negli anni immediatamente precedenti era rivolta alla risoluzione dei problemi di approvvigionamento dell'acqua, si spostò su altre ovvie incombenze. Anche questa sarà un'altra storia...







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