La Grammatica del dialetto di Ripabottoni

A cura del Prof. Giuseppantonio Cristofaro

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RipAmici 2000

L'ortoepia, ovvero della pronuncia corretta.

Orthos, in greco, significa "corretto" Epos: "parola". Quindi ortoepia: pronunciare (le parole) correttamente. Alla lettera: "Pronuncia corretta".

Ma perché - in grammatica - occuparsi di pronuncia corretta?
Perché in italiano e nel dialetto ripese - (potrei dire in tutti i dialetti) - ci sono dei suoni linguistici che possono essere pronunciati con una voce diversa.
Ad esempio, la e può essere "aperta" è, e dare luogo ad un suono rotondo e ampio (come nella parola /piède, pèd'/); oppure essere "chiusa" é, e dare luogo ad un suono secco e stretto (come nella parola /péra, pér'/).
Esempio:

Jè r'm'nut' k' na bòtt' - è tornato in un attimo.
A vott' shta na kèntin' - la botte sta in cantina.
A kién' du vèllón' - la piena del torrente.
A kièn' du Sangu(e)n' - la pianura del Sanguine.
Ne segue che le regole dell'ortoepia sono importanti.
Una buona pronuncia è un po' come un bell'abito: è indice di eleganza e di grande educazione.
'Ncopp' a tav'l' ch' shta a pésk' - sulla tavola c'è la pésca, riportata dal fiume (pésca = insieme di pesci pescati).
Nu hiu:m' ch' shta a pèsk' - nel fiume c'è la pèsca. Come dire: nel fiume c'è una pèsca (frutto).
Na ka:s' sòng sòl' - a casa sono "suola" (Esempio di accento errato sòl' acquista il significato di suola anziché sola).
A skarp' tè a sól' kav'tè:t' - la scarpa ha la "sóle" bucata. (Idem come sopra con il significato di sole anziché di suola)
In queste due frasi la confusione nasce dall'accento errato. Nel primo esempio sòl', nel secondo sól'.

I punti dolenti della pronuncia
della lingua italiana e del dialetto ripese

La pronuncia della e: è "aperta"; é "chiusa"

Esempio:

La pronuncia della o: ò "aperta"; ó "chiusa"

Esempio:

La pronuncia della s: "sorda" o "aspra";
"sonora" o "dolce"

La s in posizione iniziale antevocalica è sempre sorda od aspra:

La s in posizione intervocalica è sempre sonora o dolce:

La pronuncia della z: "sorda" o "aspra";
"sonora" o "dolce"

La z può essere sorda o aspra quando si trova in posizione intervocalica: (tz).
La z può essere sonora o dolce in posizione iniziale di vocabolo, seguita da i o da e: (z).

Testo: Giuseppantonio Cristofaro
Programmazione HTML: Vittorio Sauro
Voci: Marialucia Carlone, Elia Carlone, Vittorio Sauro

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