Il Monumento ai caduti

Al termine della prima guerra mondiale (1915-1918) anche Ripabottoni contò i suoi morti. Fu allora che nacque, unitamente allo spirito social-nazionalista, un comitato cittadino che, con un toccante proclama, richiamava la coscienza dei Ripesi ad onorare la memoria dei 46 concittadini che, con il loro sacrificio, avevano contribuito a rendere più grande e unita l'Italia.

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Con queste parole il Comitato chiamava a raccolta i paesani e per meglio pubblicizzare l'encomiabile idea dava alle stampe una cartolina postale datata Luglio 1922. La cartolina, costituita da un pieghevole a tre sezioni recava:

nella sezione di sinistra, il proclama;

al centro, la cartolina postale vera e propria;

a destra, i nominativi dei componenti il Comitato d'Onore e del Comitato esecutivo.

Sul retro, all'interno del pieghevole, le fotografie di tutti i soldati ripesi morti per la grande guerra.

Non si hanno notizie certe sulla costituzione del comitato che certamente avvenne qualche tempo prima del Luglio 1922.

Nell'archivio comunale, infatti, si trova la delibera consiliare n.20 del 3.6.1922 che riconosce l'esistenza del Comitato e stanzia la somma di Lire 5.000 per l'erigendo monumento ai caduti con le seguenti parole:

" Il Presidente porta a conoscenza di tal Consesso (Il consiglio comunale N.d.r.) che in Ripabottoni è sorto un Comitato, il quale si è proposto di onorare degnamente la memoria dei concittadini caduti in guerra eternando il Ricordo del sacrificio da essi compiuto per la più Grande Italia, in un'opera marmorea che tramandi ai posteri il nome di essi e l'amore della Patria.

Comunica che detto Comitato, composto delle persone più in vista del paese per rettitudine, probità ed attività si divide in Comitato d'Onore e Comitato d'azione preseduti rispettivamente dal Cav. Vincenzo Cappuccilli, Consigliere Prov.le, e da esso Sindaco del Comune, si propone mediante la raccolta di spontanee offerte sia dei concittadini residenti che di quelli i quali rattrovansi presentemente in America, di far sorgere un monumento pari alla capacità economica dei cittadini, ma degno però della memoria di quelli che con esso si vogliono eternare.

Fa presente come malgrado la buona volontà di tutti i concittadini una somma adeguata allo scopo non si possa conseguire senza un contributo da parte dell'Amministrazione Comunale e legge quindi l'istanza del Comitato che per tale contributo si rivolge al Comune.

Propone perciò la concessione della somma di £. 5.000 che le finanze del Comune può dare in vista del maggior provento che si conseguirà dal taglio del legname della sezione del Bosco, (in confronto con quello preventivato in Bilancio, nel quale sarà fatta l'apposita allocazione quando sarà restituito dall'autorità tutoria) somma che sarà poi elargita quando, ultimata la raccolta dei fondi necessari, si dovrà dare esecuzione all'opera."

La deliberazione non fu accolta benevolmente dalla Giunta Provinciale che la rinviò, per la seconda lettura, al Consiglio Comunale. Questi, il 12 Luglio 1922 con atto n.31, approvò definitivamente la concessione del contributo di lire 5.000 .

Nella deliberazione di Giunta Municipale n. 27 del 30 Dicembre 1924 scopriamo che la statua fu consegnata al termine dell'anno 1924 e che la stessa fu opera dello scultore Vincenzo Puchetti.

Il completamento del monumento, con il basamento in pietra del Maestro scalpellino Matteo Lepore di Ripabottoni, avvenne nei primi mesi del 1925 in modo che l'inaugurazione ufficiale potesse avvenire il 17 giugno 1925.

Nel Gennaio 1926 il Consiglio Comunale determinò di " ... porre attorno al Monumento ai Caduti in Guerra inaugurato nel Giugno 1925 un'inferriata e ciò per il decoro e l'estetica del Monumento e per porvi un riparo contro gli eventuali danni che i monelli ed altri potrebbero arrecarvi ...".

L'opera fu realizzata dalla Ditta Tucci di Campobasso per l'importo di lire 7.000 .

Nessuno più toccò il monumento sino al 1942.

Fu allora che, in pieno svolgimento la seconda guerra mondiale, la ringhiera fu smontata e donata alla Patria per la costruzione di armi.

Il monumento restò così spoglio, senza ringhiera sino all'inizio degli anni sessanta circa.

E' iniziato, allora, un periodo in cui ogni amministrazione che si è succeduta alla guida del paese ha voluto lasciare il suo segno sul basamento del monumento:

Prima si commissionò una ringhiera, semplice e sobria;

poi si piantarono, nell'aiuola tra la ringhiera e il basamento, grandi alberi;

poi si tagliarono gli alberi;

poi si restrinse il basamento;

poi si aggiunsero i nomi dei caduti di tutte le guerre;

poi, nel 1992 si tolsero l'aiuola e la ringhiera e al loro posto si circondò il monumento con una catena sorretta da bassi pilastrini in bronzo così com'era sino al 27 Aprile 2009.

Oggi il monumento non è più in Piazza Marconi, ora è stato spostato nel "Largo caduti di tutte le guerre" Sino a quando????????


17 Gennaio 2002: Il milite sotto la neve scaglia eternamente la sua granata... contro chi???


19 Marzo 2003: Non ha subito alcun danno e offre la foto ricordo ai VVF di Chieti


05 Ottobre 2003: Fervono i lavori sulla sontana e... il guerriero offre un pò di riposo al viandante - "Stai qui! Ti difendo io."


Una bella foto con la chiesa tutta... stambellata...


La stessa foto con il taglio orizzontale


25 Ottobre 2003:Difenderò la fontana con tutto me stesso.


Sembra vivo. Un vero capolavoro dello scultore Puchetti.



04 Novembre 2003: i lavori della fontana sono terminati e la piazza riprende aria, bellezza.

04 Novembre 2003: un raro caso, non vi è nessuna macchina parcheggiata.


27 Aprile 2009: lo spostamento.
testi: Walter La Marca

foto e riproduzioni fotografiche di

Nicola Tamilia e Walter La Marca

11 Novembre 1997, aggiornato il 29 Aprile 2009


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