Celebrato in Ripabottoni
l'anniversario della nascita di
Arturo Giovannitti
7 Gennaio 2001

Qui nacque

Arturo
Giovannitti

7 gennaio 1884 - 31 dicembre 1959

Poeta del
Lavoro
e della Libertà

Usque
ad
finem

Affinché la memoria
storica diventi
patrimonio di tutti

I RipAmici - 07 gennaio 2001
Inaugurazione della lapide

Guerrino Cristofaro scopre la lapide in onore di Giovannitti.
Con queste poche parole scolpite nella pietra, l'Associazione virtuale RipAmici 2000 ha voluto celebrare, con le istituzioni pubbliche e con le rappresentanze sindacali, l'anniversario della nascita del poeta e sindacalista. Nato a Ripabottoni il 7 gennaio 1884, da famiglia benestante, giovanissimo, emigrò in America dove completò gli studi classici e dove presto divenne una personalità affermata e nell'ambiente del sindacalismo di inizio secolo e dei poeti italo americani.

Immagini del pubblico Immagini del pubblico Alla celebrazione, tenutasi nell'affollatissima sala consiliare del Comune di Ripabottoni, hanno partecipato, oltre ai componenti storici dell'associazione virtuale di RipAmici 2000 (Anna Carlone, Marialucia Carlone, Mariateresa Giuliano, Vittorio Sauro, Walter La Marca), il vice sindaco di Ripabottoni De Iulio Vincenzo, gli studiosi della figura di Arturo Giovannitti Antonio D'Ambrosio e Giovanni Pittà, i testimoni oculari della vita del poeta Guerrino Cristofaro e Delia Vannelli, i segretari generali regionali delle organizzazioni sindacali UGL, CGIL e CISL.
Madrina virtuale della cerimonia: Federica Giovannitti, pronipote del poeta e anch'ella collaboratrice appassionata del nostro sito web.

Vittorio Sauro, tecnico software e hardware di RipAmici 2000 nonché segretario della locale sezione DS, ha aperto la celebrazione leggendo i numerosi messaggi pervenuti dall'Italia e dall'estero tra i quali merita, una particolare menzione, quello del presidente dell'Associazione Ripabottonese in Montreal Sig. Matteo Fiorito.

Mariateresa Giuliano L'articolista di RipAmici 2000, Mariateresa Giuliano ha brevemente esposto sul perché della manifestazione. Nata da una precisa programmazione essa è stata la normale evoluzione di un lavoro iniziato il 20 Febbraio 1999, con l'inaugurazione, sul sito web, della Fondazione Virtuale "Arturo Giovannitti". La partecipazione di RipAmici 2000 alle manifestazioni del comitato PRO ARTURO GIOVANNITTI, presieduto da Antonio D'Ambrosio, nell'Aprile 1999, ha maggiormente motivato e stimolato il lavoro di riscoperta dell'opera del poeta e sindacalista. In Ripabottoni restano poche tracce del poeta e della famiglia. A testimonianza erano esposte, gelosamente, due reperti rari: due bottiglie recanti lo stemma della farmacia del padre Domenico Giovannitti.

Vincenzo De Iulio Il Vice Sindaco Vincenzo De Iulio, nel portare i saluti dell'Amministrazione Comunale e l'augurio di un buon e proficuo lavoro "in comune", ha annunciato i progetti futuri dell'amministrazione comunale quali quello di intitolare la nuova sala consiliare al poeta, due giorni di convegno da tenersi il prossimo anno.

Walter La Marca, webmaster, ha brevemente tracciato la storia dell'Associazione virtuale RipAmici 2000. Nata il 19 Novembre 1998, come normale e testarda prosecuzione di un progetto di rilancio di Ripabottoni, l'associazione ha lo scopo preciso di richiamare l'attenzione del popolo della rete su Ripabottoni, al fine di favorire un flusso turistico che possa risollevare le sorti di una comunità volta al lento declino così come tutte le zone interne molisane. Un messaggio in rete non può prescindere dalla storia e dalle tradizioni di un popolo. Non ci può essere attenzione per una comunità se questa comunità non ha una connotazione storica, se questa comunità non fonda il presente sulla conoscenza del proprio passato. Ha lanciato la nuova grande iniziativa di RipAmici 2000, e cioè "l'album fotografico di tutti i Ripesi". A breve saranno disponibili le prime pagine sul WEB, divise in quattro sezioni: I Ripesi abitanti a Ripabottoni, i Ripesi in Italia, i Ripesi nel mondo, i Ripesi di un tempo. Per ogni famiglia di Ripesi o Ripabottonesi, oriundi o meno, una pagina. In ogni pagina la fotografia della famiglia, le generalità dei componenti, i rapporti di parentela, un cenno sull'attività della famiglia., il tutto nel pieno rispetto della privacy e della volontarietà di voler diffondere i propri dati.

Alle ore 17.00, circa, un folto e ordinato corteo, guidato dalle bandiere della CGIL e della UGL, montate simbolicamente su un'unica asta, si è mosso dalla sala consiliare diretto alla casa natale di Arturo Giovannitti. Qui, in una scenario ottocentesco, il figlioccio di Arturo, Guerrino Cristofaro, ha scoperto la targa in pietra posta sulla facciata della casa natale.
Marialucia Carlone, articolista di RipAmici 2000, ha spiegato che l'idea della targa nacque quando, in un giorno dell'ottobre 2000, mentre gli alunni della 3° media, guidati dal loro insegnante di educazione artistica, passavano di lì furono interrogati su chi vi fosse nato. Gli stessi risposero in coro con il nome dell'ultimo proprietario. E all'affermazione che prima di lui vi era nato Arturo Giovannitti altrettanto in coro risposero: "…e chi era"?
Ha spiegato, inoltre, che il gesto simbolico della inaugurazione della targa vuole consegnare, con perseveranza e testardaggine, "USQUE AD FINEM", il messaggio di Giovannitti ad un paese di pietra, alle future generazioni in modo che la "memoria storica sia un patrimonio", una ricchezza, "di tutti".
Chiusa la toccante cerimonia di inaugurazione della targa, l'ordinato corteo è ritornato nella sala consiliare e qui, con la presidenza del Vice Sindaco di Ripabottoni De Iulio Vincenzo, si è dato inizio alla seconda parte della manifestazione.

Il consigliere regionale Antonio D'Ambrosio ha descritto la vita ripese e molisana, le lotte contadine di inizio secolo, l'evoluzione della società che dal feudalesimo borbonico allo stato post unitario.

Ha fatto seguito la testimonianza della Sig.ra Delia Vannelli, che incontrò il poeta in New York poco tempo prima della sua scomparsa. “Egli ebbe sempre nel cuore il suo paese natale e, sempre, una parola per i paesani. Quale persona colta e sensibile, (parlava fluentemente quattro lingue e ne conosceva sei), pur immerso nei suoi libri era sempre a disposizione dei deboli e dei bisognosi”.

Nella sua accorata esposizione il segretario regionale della CGIL Michele Pietraroia, ha rivendicato l'appartenenza ideologica del Giovannitti alla estrema sinistra americana, alla frangia più estrema del sindacalismo.
A seguire l'infervorato intervento del Segretario Regionale dell'UGL, Nicola Iannitto, che ha sottolineato il rispetto che ogni sindacalista, degno di questo nome, deve avere per il sindacalismo rivoluzionario di Arturo Giovannitti, del sindacalismo che si spinge, nella difesa dei lavoratori, sino anche all'estremo sacrificio di porre in dubbio l'intera propria esistenza. Ha paragonato il Giovannitti alla figura storica del Corridoni (Padre fondatore riconosciuto dalla CISNAL).
Le parole di ringraziamento di Franco Martino, responsabile CISL per gli Enti Locali e delegato del Segretario Generale Pietro Iocca, hanno chiuso la parte sindacale della manifestazione.

Ultima relazione, ma non tale per importanza e spessore, quella di Giuseppe Pittà che ha ricondotto la figura del poeta sindacalista nei più ampi limiti di una figura con sfaccettature molteplici, dalla personalità complessa, dell'uomo che credeva nell'uomo e in Dio, che anelava alla liberazione dei popoli, alla liberazione della classe lavoratrice più povera e bistrattata, e che si librava, in alto, sulle teste di tutti, in forza della sua pervadente poesia sia in lingua inglese che in italiano, che, provenendo dal profondo del cuore, gli consentì di affrontare i più forti momenti della sua vita e che lo condusse, in piena povertà, solo e abbandonato, a quella mattina del 31 Dicembre 1959 quando la sua anima entrò di diritto nell'olimpo dei Grandi.

La manifestazione è stata chiusa con la toccante declamazione di alcune brevi opere del poeta. Anna Carlone, leggendo la poesia Time’s End in lingua inglese, ha consentito agli ascoltatori di apprezzare la musicalità del componimento, la cui traduzione italiana è stata letta da Giuseppe Pittà. Infine, la declamazione della poesia “CREDO” ha congedato il pubblico rimasto numeroso, meravigliato ed interessato, ad affollare la sala consiliare del Comune di Ripabottoni.

Lamaruliano


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